162) Il Sonkeigo parte 1
2024年01月16日
おはようみなさん!
Martedì scorso abbiamo iniziato un nuovo argomento, il keigo. Abbiamo visto che si compone di tre linguaggi:
- il teineigo 丁寧語 o linguaggio cortese
- il sonkeigo 尊敬語 o linguaggio onorifico
- il kenjougo 謙譲語 o linguaggio umile
Il teineigo, che corrisponde in italiano al dare del lei, non è altro che la forma cortese (-masu/desu).
Il sonkeigo si usa per elevare l’interlocutore, che è un mio superiore, mentre nel kenjougo parlo delle mie azioni in modo umile, abbassando me stesso.
Oggi vediamo come funziona il sonkeigo. Ci sono tre modi per cambiare i verbi:
- il passivo
- o/go+ radice + ni naru
- verbi onorifici
Il passivo
Nella lezione 123 abbiamo già affrontato come si costruisce il passivo. Facendo un veloce ripasso, per i verbi ichidan è “radice + られる”, per i godan si ha “radice + A + れる” e する e 来る diventano される e 来られる. Il verbo passivo si coniuga poi come un ichidan.
Il verbo al passivo si usa come onorifico, quindi per parlare delle azioni di un mio superiore. Questo complica un po’ le cose perchè si lascia alla comprensione del contesto il capire se è effettivamente un passivo o è un passivo usato come sonkeigo. Vi faccio un esempio: se dico 食べられますか le traduzioni possibili sono:
- passivo -> vieni/sarai mangiato?
- potenziale -> sei in grado di mangiare?
- onorifico -> mangia/mangerà?
Nota: nell’onorifico sono passata dal tu al lei perché in italiano se parliamo a un superiore gli si da del lei.
Nota 2: vi ricordo che per gli ichidan il passivo coincide con la forma potenziale, quindi si aggiunge anche questa possibile traduzione.
Va da sè che, visto che lo scopo del sonkeigo è mostrare rispetto per un superiore, il verbo passivo va poi coniugato in forma cortese (taberareru -> taberaremasu ecc).
O/go + radice + ni naru
In alternativa al passivo, si usa la costruzione:
お/ご + radice verbo(I) + になる
Per radice del verbo, nel caso dei verbi godan non è la semplice radice ma radice + I.
お e ご sono due prefissi solitamente scritti in hiragana, ma a volte si trovano anche in kanji: in questo caso il kanji è lo stesso per tutti e due: 御.
お e ご sono due prefissi onorifici che si usano per sostantivi e verbi. Con i verbi in suru si mette sempre ご mentre con gli altri verbi si usa お.
Prendiamo quindi il verbo 分かる e applichiamo la costruzione:
分かる -> お分かりになる
wakaru -> owakari ni naru
Facciamo un altro esempio, stavolta con 読む yomu:
読む -> お読みになる
yomu -> oyomi ni naru
Poi naru va coniugato, quindi diventerà narimasu, narimasen, narimashita, ecc
Ora proviamo a trasformare delle frasi e passarli dal teneigo al sonkeigo.
昨日の新聞を読みましたか。
Kinou no shinbun wo yomimashita ka?
Ha letto il giornale di ieri?
昨日の新聞をお読みになりましたか。
Kinou no shinbun wo oyomi ni narimashita ka?
Ha letto il giornale di ieri?
PS: la traduzione è uguale perchè in italiano abbiamo solo la distinzione del tu/lei, quindi non c’è differenza. Vediamo un altro esempio.
分かりますと思いますが、もう一度説明します。
Wakarimasu to omoimasu ga, mou ichido setsumei shimasu.
Penso che lei abbia capito, ma lo spiegherò un altra volta.
お分かりになったと思いますが、もう一度説明します。
Owakari ni natta to omoimasu ga, mou ichido setsumei shimasu.
Penso che lei abbia capito, ma lo spiegherò un altra volta.
In questo ultimo esempio possiamo notare più cose:
- applicando la costruzione spiegata prima, wakaru si trasforma in owakari ni naru
- naru va coniugato al passato per cui a logica sarebbe narimashita. Però in questo caso owakari ni naru è una subordinata di to omoimasu, perciò va coniugato in forma piana (natta)
- setsumei shimasu è un verbo in suru che vuol dire spiegare. Non è in linguaggio onorifico perchè si riferisce a ciò che farò io e non il mio interlocutore. In questo caso al massimo posso usare il linguaggio umile, ma lo vedremo fra qualche lezione.
Per oggi mi fermo qui. La prossima volta vedremo che alcuni verbi hanno una loro forma onorifica ad hoc e cambiano totalmente.
またね!