163) Il Sonkeigo parte 2
2024年01月23日
おはようみんな!
Continuiamo il grande argomento del keigo: la scorsa volta abbiamo iniziato a parlare del sonkeigo, usato per parlare delle azioni del mio interlocutore, che è un mio superiore.
Abbiamo visto che il verbo può essere coniugato al passivo o diventare parte della costruzione お/ご + radice verbo(I) + になる.
Oggi vediamo che alcuni verbi hanno una propria versione onorifica.
Verbo onorifico
Quelli che stiamo per vedere sono dei casi particolari, ma che si usano molto spesso. Attenzione che quando il verbo ha la sua versione onorifica, per tale verbo non si può usare la costruzione お/ご+radice verbo(I)+になる, quindi la loro unica alternativa è il passivo.
Vedete che i verbi in tabella (ovviamente non sono tutti, vi ho messo quelli più comuni ma la lista è lunga) nella loro forma onorifica cambiano completamente.
Può generare un po’ di confusione, ma alcune forme onorifiche valgono per più verbi: è il caso di iru, kuru e iku che hanno tutti e tre la stessa forma onorifica. In realtà, come vedete in tabella, le forme onorifiche sono pure due, irassharu e oide ni naru; si possono intercambiare, ma oide ni naru è più usato nello scritto e un pochino più formale (qua comunque parliamo di sottigliezze, sia irassharu che oide ni naru sono tutti e due onorifici quindi la formalità c’è già).
Una volta individuata, la forma onorifica va coniugata: ad esempio meshi agaru diventa meshi agarimasu, meshi agarimasen, meshi agarimashita, ecc
社長はいつもイタリアンレストランに召し上がります。
Shachou wa itsumo itarian resutoran ni meshi agarimasu.
Il presidente (dell’azienda) mangia sempre al ristorante italiano.
Coniugazioni particolari
Alcuni verbi onorifici hanno però delle coniugazioni particolari. Visto che sono godan, la forma in -masu dovrebbe vedere l’aggiunta di -imasu alla radice del verbo. Quest’ultima però subisce una modifica e, prima dell’aggiunta, si vede portata via l’ultima consonante. Quindi ad esempio irassharu, che dovrebbe diventare irassharimasu, diventa invece irasshaimasu.
Il verbo irassharu vi ricorda qualcosa? A chi è già stato in Giappone verrà di sicuro in mente: ogni volta che si entra in un negozio, i/le commessi/e vi danno il benvenuto con いらっしゃいませ!Irasshaimase!
Altra cosa che vi faccio notare è la forma onorifica di kureru, cioè kudasaru. Una delle prime lezioni (ormai si parla di anni fa) è stata su come chiedere che ci venga dato qualcosa, cioè la formula “X wo kudasai”. Questo kudasai è l’imperativo di kudasaru, la forma onorifica di kureru.
Ultima nota: nelle prossime lezioni faremo un piccolo spin-off su nasaru, la forma onorifica di suru, e il suo uso coniugato all’imperativo per dare ordini.
Gerundio onorifico
Concludiamo questa lezione vedendo come si trasforma la costruzione “verbo(te) + iru” in versione onorifica.
Ci sono più modi, sono tutti onorifici, ma dal più informale al più formale abbiamo:
- o + radice del verbo(i) + de irassharu
- verbo(te) + irassharu
- o + radice del verbo(i) + da
Ad esempio, per il verbo 書く kaku, scrivere, possiamo avere
- お書きでいらっしゃる o-kaki de irassharu
- 書いていらっしゃる kaite irassharu
- お書きだ o-kaki da
Inserendo le varie opzioni in un esempio, abbiamo
田中様は今手紙をお書きでいらっしゃいます。
Tanaka-sama wa ima tegami wo o-kaki de irasshaimasu.
田中様は今手紙を書いていらっしゃいます。
Tanaka-sama wa ima tegami wo kaite irasshaimasu.
田中様は今手紙をお書きだ。
Tanaka-sama wa ima tegami wo o-kaki da.
Tutti e tre gli esempi si traducono con “Tanaka ora sta scrivendo una lettera”.
またね!
今晩はロベルタ先生
ipotizzando che la versione corretta sia quella esposta in tabella cioè “召し上がる”meshi agaru (f. piana) allora perchè nell’es:
il Kanji Kana Majiri recita “召し上がろいます。meshi agaro imasu ”mentre il romaji dice “meshi agarimasu” (f. cortese)
(svista o coniugazione particolare?)
ありがとうございます。
ベッペ
Ciao Beppe, è un errore di battittura.
Meshi agaru diventa giustamente meshi agaRImasu,
Grazie della segnalazione, ora ho corretto.