137) Fornire una spiegazione: nda e ndesu
2023年5月9日
おはようみんな!
Avete mai notato, magari leggendo o guardando qualcosa in lingua giapponese, che c’è un んです o un んだ alla fine della frase? Questo capita spessissimo e oggi vediamo cosa vuol dire.
La costruzione
Prima di tutti cerchiamo di capire come んです e んだ compaiono nelle frasi. Per ora considerateli equivalenti e non preoccupatevi di capire quando si usa uno o l’altro, quello lo vedremo fra poco.
Con i verbi
Quando sono abbinati a verbi, il verbo può essere in tutte le forme o in tutti i tempi verbali tranne la forma cortese, l’imperativo e la forma esortativa.
Ad esempio, il verbo in suru 掃除する souji suru (fare le pulizie)
掃除するんだ souji suru nda
掃除したんだ souji shita nda
Con gli aggettivi in I
Per quanto riguarda gli aggettivi in I, んです e んだ vanno semplicemente messi dopo l’aggettivo in forma piana coniugato in qualsiasi tempo verbale.
高い takai
高いんだ takai nda
高くないんだ takakunai nda
高かったんだ takakatta nda
高くなかったんだ takakunakatta nda
Attenzione che l’aggettivo in I deve essere in forma piana. In forma cortese come nel prossimo esempio, non è corretto.
高いですんだ takai desu nda (sbagliato!)
Con gli aggettivi in NA e i sostantivi
Per aggettivi in NA basta mettere んです o んだ subito dopo l’aggettivo coniugato nel tempo verbale scelto. Ad esempio
元気 genki
元気なんだ genki na nda
元気じゃないんだ genki janai nda
元気だったんだ genki datta nda
元気じゃなかったんだ genki janakatta nda
Per i sostantivi il discorso è equivalente, ma c’è una cosa da ricordare: al presente bisogna aggiungere な tra il sostantivo e nda.
子供 kodomo
子供なんだ kodomo na nda
子供じゃないんだ kodomo janai nda
子供だったんだ kodomo datta nda
子供じゃなかったんだ kodomo janakatta nda
A cosa servono ndesu nda
Abbiamo spiegato come vanno affiancati ai vari componenti della frase, ma んです e んだ a cosa servono?
In generale, vengono utilizzati per fornire delle informazioni che mancano, che sia all’interlocutore o anche a noi stessi. Nella pratica ci sono tre casi:
- dare spiegazioni
- chiarire malintesi
- realizzare qualcosa che prima non si era capito
Dare spiegazioni
Immaginate due amiche che si incontrano, una delle due appare tutta triste e mogia. L’altra allora chiede どした? Che è successo?
てつに振られたんです。
Tetsu ni furareta ndesu
Sono stata lasciata da Tetsu
“Tetsu ni furareta” è una semplice constatazione, un dato di fatto. Aggiungere ndesu alla fine, trasforma la frase in una spiegazione, è un’informazione che serve all’amica per capire il perchè la ragazza sia giù di morale.
In italiano l’unica cosa che si avvicina è quando introduciamo una frase con “”è che…”, ma spesso diciamo semplicemente cosa è successo e basta.
Il fornire una spiegazione in giapponese non equivale solo a dare delle informazioni in più, ma spesso ha anche un carattere apologetico.
先週行かなくてすみません。風邪を引いたんだ。
Senshuu ikanakute sumimasen. Kaze wo hiita nda.
Mi dispiace di non essere venuta la settimana scorsa. (È che) mi sono presa un raffreddore.
Chiarire un malinteso
Sempre sulla scia del fornire informazioni che mancano all’interlocutore, oltre che a dare spiegazioni, nda e ndesu sono usati per chiarire malintesi. Ad esempio se vi stanno accusando di qualcosa e non siete stati voi ma vostro fratello maggiore, potete dire
違う! 兄貴がしたんだよ
Chigau! Aniki ga shita nda yo!
Non è così! È stato mio fratello a farlo!
Realizzare qualcosa
Il senso di dare informazioni funziona non solo con gli altri ma anche con noi stessi. Mi spiego meglio: ci sono casi in cui qualcosa non ci è chiaro, poi tutto a un tratto capiamo come stanno le cose. Ad esempio
その人がななみの彼女なんだ
Sono hito ga Nanami no kanojo na nda
Allora è lei la ragazza di Nanami!
Attenzione che visto che sto parlando a me stesso/a, in questo caso si usa nda e non ndesu, che invece si usa quando ci si rivolge agli altri. Notate anche il な prima di んだ, che, abbiamo visto prima, si deve aggiungere dopo i sostantivi.
Quando si realizza qualcosa e si chiede conferma a qualcuno invece si può usare んです, ma, visto che è una domanda, lo si abbina alla particella か.
その人はななみの彼女なんですか
Sono hito wa Nanami no kanojo na ndesu ka?
Allora è lei la ragazzi di Nanami?
La differenza tra んです, んだ, のです, のだ
La ん di んだ e んです non è altro che la contrazione di の. Abbiamo quindi quattro varianti: んです, んだ, のです e のだ.
んです e んだ sono più colloquiali: si usano nel linguaggio parlato (la ん è più facile da dire rispetto a の) e nello scritto informale come messaggi, mail ecc. んです è un po’ più formale rispetto a んだ nda ma sempre colloquiale.
のです è invece più rigido: lo si trova nei testi scritti formali o anche in romanzi.
のだ è molto assertivo: è usato in documenti formali come testi accademici. In realtà a volte viene usato anche nei film e negli anime da personaggi che si vuole risultino arroganti e pieni di sè.
A confermare che non bisogna prendere a modello quello che si vede in tv, c’è un altro caso in cui il giapponese dei film non corrisponde a quello reale parlato tutti i giorni: prima vi ho detto che con んだ e んです non si usa l’imperativo, ma in realtà ciò può capitare quando si vuole dare alla scena una connotazione drammatica.
またな!