Lezioni di Giapponese

123) Verbi: il passivo parte 1

2023年01月10日

こんにちは!

Come prima lezione del 2023, oggi affrontiamo un nuovo argomento di grammatica: il passivo.
Vedremo come esistono fondamentalmente due tipi di passivo, quello diretto e quello indiretto. Quest’ultimo, che vedremo nella prossima lezione, sarà un po’ ostico, ma intanto partiamo da quello diretto.

In italiano

Facciamo una piccola premessa sul passivo in italiano.

Il passivo si usa quando il soggetto subisce un’azione, indicata dal verbo, da parte di qualcuno o qualcosa. Prendete la frase “io mangio la mela”: è una frase attiva dove il soggetto (io) compie l’azione (mangiare) su qualcosa (la mela). Rigirando la frase al passivo, questa diventa “la mela è mangiata da me”.

Frase attiva: io mangio la mela
Frase passiva: la mela è mangiata da me.

La mela, che nella frase attiva è il complemento oggetto, diventa soggetto nella frase passiva. L’azione è sempre compiuta da me, ma il punto di vista cambia da me alla mela.

Fate bene attenzione a una cosa: per passare dalla frase attiva a quella passiva in italiano il verbo deve essere per forza transitivo. Vedremo nella prossima lezione che in giapponese non è per forza così e che si può comporre il passivo anche con verbi intransitivi.

Comporre il passivo in giapponese

Come si costruisce il passivo in giapponese? Il verbo viene modificato nella sua forma passiva e chi compie l’azione viene indicato con la particella に.

Verbi ichidan

La forma passiva dei verbi ichidan si crea aggiungendo -られる alla radice.

taberu -> tabe + rareru -> taberareru.
miru -> mi + rareru -> mirareru.

Vi ricorda qualcosa? È la stessa costuzione della forma potenziale che abbiamo visto nella lezione 76.

私はりんごを食べる。
Watashi wa ringo wo taberu.
Io mangio la mela.

りんごは私に食べられる。
Ringo wa watashi ni taberareru.
La mela è mangiata da me.

Come al solito si possono omettere degli elementi. Ad esempio nella prima frase si poteva non dire il watashi wa, mentre nella seconda il watashi ni. Dipende sempre dal contesto.

Verbi godan

Per i verbi godan la costruzione passiva è data da radice + A + れる.

yomu -> yom + A + reru -> yomareru.
hataraku -> hatarak + A + reru -> hatarakareru.
hanasu -> hanas + A + reru -> hanasareru.
isogu -> isog + A + reru -> isogareru.
asobu -> asob + A + reru -> asobareru.
matsu -> mat + A + reru -> matareru.
kau -> ka + A + reru -> kawareru.

Quando si accosta la radice ad A, valgono sempre le stesse regole che abbiamo visto nella forma negativa piana: kau non diventa kaa, ma kawa. La forma passiva si può pensare quindi anche come forma piana negativa a cui si sostituisce il -nai con -reru.

kawanai -> kawanai + reru -> kawareru.

Verbi irregolari

Per i verbi suru e kuru la forma passiva è

suru -> sareru
kuru -> korareru

Coniugazione del passivo

Scontato dirlo, la forma passiva poi può essere coniugata nei vari tempi verbali come fosse un verbo ichiban.
Ad esempio 見る miru, che al passivo è 見られる mirareru, se lo coniughiamo diventa:

  • 見られます miraremasu al presente cortese
  • 見られた mirareta al passato piano
  • 見られました miraremashita al passato cortese
  • 見られて mirarete nella forma in TE affermativa

この映画は多くの人に見られた。
Kono eiga wa ooku no hito ni mirareta.
Questo film è stato visto da un sacco di persone.

本は山田さんに執筆されました。
Hon wa Yamada-san ni shippitsu saremashita.
Un libro è stato scritto dal sig. Yamada.
(shippitsu suru=fare la stesura, cioè scrivere)

卵焼きは卵から作られる。
Tamagoyaki wa tamago kara tsukurareru.
Il tamagoyaki è preparato con (a partire dalle) uova.

この絵は十九世紀に描かれた。
Kono e wa juukyuu seiki ni kakareta.
Questo quadro fu dipinto nel diciannovesimo secolo.

Azione (passiva) in corso

Una costruzione particolare prevede di usare il verbo al passivo coniugato nella forma in te + iru per esprimere un’azione continuata nel tempo che qualcuno o qualcosa sta subendo. È come quando nella lezione 72 abbiamo detto che verbo(TE) + iru corrisponde in italiano a “stare …ndo” ma con l’aggiunta del passivo.

L’esempio sopra del film con questa costruzione diventa

この映画は多くの人に見られている。
Kono eiga wa ooku no hito ni mirarete iru.
Questo film sta venendo visto da un sacco di persone.

バイバイ!

2 thoughts on “123) Verbi: il passivo parte 1

  1. ben ritrovata ロベルタ先生 ti auguro ogni bene per questo 2023. Ti chiedo 2 cose:
    1°) di questa frase: この絵は十九に描かれたmentre ho ben compreso la traduzione in italiano, ho qualche difficoltà ad interpretare il RoomJi ad es: seiki ? o il kanji 描 pronunciato “ka” in 描かれた.
    2°) essendo un “Boomer-issimo” (telefonino con tastiera e volutamente non possessore di carta di credito) ti chiedo se sia possibile effettuare donazioni al tuo sito utilizzando la semplice (cioè senza IBAN) carta prepagata emessa dall’ufficio postale sotto casa , qualora fosse possibile ma non trovassi l’icona della post-pay mi diresti come procedere una volta cliccata la voce “donazioni” è gradito in alternativa anche suggerimento/riferimento preciso da utilizzare sempre nel suddetto ufficio postale alla vecchia maniera………. era da tempo che pensavo a come ringraziarti “fattivamente” (senza sembrare inopportuno) per il costante impegno che ci metti nella pubblicazione settimanale delle lezioni, la donazione al sito mi ha facilitato, e di molto, il compito. Grazie e “ad majora semper”

    1. Ciao Beppe, buon anno!
      1) seiki vuol dire secolo ed è il romaji di 世紀. Effettivamente nell’esempio in giapponese me l’ero perso, ora l’ho aggiunto quindi grazie della segnalazione.
      Per quanto riguarda il kanji 描, ha due pronuncie kunyoumi: “ega” e “ka”. In questo caso si pronuncia come “ka”, fa parte del verbo 描く kaku, che significa disegnare o dipingere. È un kanji di livello alto (JLPT N1) quindi per dove siamo ora sul sito (tra N5 e N4) non serve che lo impari.
      2) per le donazioni va benissimo qualsiasi carta di credito o di debito, per cui anche la postepay. Se può esserti utile ti mando alla mail una miniguida.
      Comunque grazie, sei sempre troppo gentile!

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