Lezioni di Giapponese

Come studiare i kanji parte 1

Ciao a tutti,

ho pensato di fare questo articolo per dare un’idea più chiara ai principianti, ma anche qualche spunto a chi è già più avanti, su come studiare i kanji.

Partiamo dal presupposto che non c’è una ricetta magica per imparare i kanji velocemente. Il loro studio richiede impegno e il metodo che va bene per alcune persone non è detto che vada bene per altre. Il tutto dipende da come siete abituati a studiare e quale approccio è più efficace per voi.

Quello che vi scriverò qui è frutto della mia esperienza personale. Ho provato metodi diversi e, una volta trovato quello che fa per me, lo studio è diventato un po’ più semplice (badate che è sempre studio quindi costa lo stesso fatica).

Vi consiglio quindi di sperimentare i diversi metodi e trovare quello che fa per voi.

Quali kanji studiare

Partiamo da una domanda fondamentale: qual è il vostro obiettivo?
Sapete già che vorrete studiare tutti i 2136 kanji (Jouyou kanji) che il Ministero dell’Istruzione Giapponese ha stabilito per la scuola dell’obbligo, quindi corrispondente al livello JLPT N1, o volete fermarvi a un livello più basso?
Oppure state giusto iniziando a studiare il giapponese e quindi non sapete dove arriverete?

In base alla risposta possiamo avere un approccio progressivo o uno totale.

Approccio progressivo

Se volete studiare i kanji per livelli, potete scegliere due strade:

  1. studiare i kanji come fanno i giapponesi, quindi seguire le liste della scuola dell’obbligo
  2. studiare i kanji per livello del JLPT

In tutti e due i casi ci sono delle liste che potete prendere come riferimento, i kanji totali sono gli stessi ma la suddivisione è diversa.

Se seguite l’ordine della scuola dell’obbligo, i kanji sono suddivisi per anno scolastico: 6 anni di scuole elementari e 6 anni (3+3) tra scuola media e superiori.

Se invece seguite l’ordine del JLPT, magari perché in futuro vorrete dare l’esame, attualmente non ci sono liste ufficiali, ma si possono usare come riferimento quelle disponibili prima del 2010, quando c’è stato il passaggio da 4 a 5 livelli. Queste liste sono abbastanza valide, l’unica incognita è per il livello N3, che per l’appunto è stato creato nel 2010 dividendo in due il livello N2 di allora.

PRO: si va per gradi. Consigliato per chi mira a fare l’esame JLPT dei livelli intermedi.

CONTRO: all’inizio è un po’ disorientante perchè i kanji appaiono slegati tra loro. Man mano che si va avanti però la sensazione si attenua.

Approccio totale

Se sapete già che volete studiare tutti i 2136 kanji, invece che seguire le liste citate sopra potete procedere per somiglianze. Mi spiego meglio.

王 主 玉 国

Prendiamo il kanji 王 , il cui significato è “re”.
Se ci aggiungiamo un segnetto sopra diventa il kanji 主 che vuol dire “padrone”.
Se il segnetto lo spostiamo più in basso, otteniamo 玉 che indica “palla”.
Se mettiamo il kanji di “palla” dentro a una scatola, abbiamo 国 il kanji di “Paese”.

Si parte quindi da un kanji semplice e, aggiungendo delle parti e modificandolo, si creano altri kanji.

Questo approccio è a mio parere molto intuitivo, però richiede di imparare i vari kanji senza seguire il livello, ma mettendo tutti i 2136 kanji nello stesso calderone. Ad esempio, se volessimo dividere i kanji visti sopra per livello di JLPT avremmo:

王 – N3
主 – N4
玉 – N2
国 – N5

Col metodo progressivo si imparerebbe prima quello più “complicato” (国) perché JLPT N5 e solo successivamente la versione più “semplice” ( 王 ) che fa parte del N3.

Questo metodo viene usato da siti come Kanji Garden, che vi propongono i kanji da studiare in ordine di correlazione, cioè di somiglianza.

PRO: metodo più intuitivo, aiuta a non confondere kanji simili tra loro.

CONTRO: se a un certo punto si decide di smettere, non si è a un livello intermedio, ma a uno indefinito. Si sapranno un po’ di kanji di ogni livello ma non tutti quelli dei livelli più bassi. Per fare un JLPT intermedio bisognerà integrare i kanji che mancano.

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